Marina bizantina

Voce principale: Impero bizantino.
Marina bizantina
L'insegna imperiale (basilikon phlamoulon) con la croce tetragrammica, trasportata da navi da guerra bizantine nel XIV secolo, come descritto da Pseudo-Codino e illustrato nell'atlante castigliano Conosçimiento de todos los reynos (c. 1350)[1][2]
Descrizione generale
Attiva330–1453
NazioneImpero bizantino
Servizioforza armata
Tipomarina militare
Dimensionec. 42 000 uomini nell'899.[3]
c. 300 navi da guerra nel IX-X secolo.[4]
Guarnigione/QGCostantinopoli
Battaglie/guerreGuerre giustinianee, Guerre arabo-bizantine, guerre bulgaro-bizantine, guerre bizantino-normanne, Crociate e guerre bizantino-ottomane
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La marina bizantina era la forza navale dell'Impero bizantino. Come l'impero che essa serviva, si trattava di una continuazione diretta del suo predecessore imperiale romano, ma rivestì un ruolo di gran lunga più importante nella difesa e sopravvivenza dello Stato. Mentre infatti la marina dell'Impero romano antecedente alla divisione tra Occidente e Oriente si trovò a fronteggiare raramente grandi potenze navali, operando come forza di pattuglia largamente inferiore in potenza e in prestigio rispetto alle legioni, il mare divenne vitale per la stessa esistenza dello Stato bizantino, che alcuni studiosi hanno definito un "impero marittimo".[5][6]

La prima minaccia all'egemonia romana sul Mediterraneo fu posta dai Vandali nel V secolo, ma la loro minaccia cessò nel VI secolo con le guerre di Giustiniano I. Il ristabilimento di una flotta permanente e l'introduzione del dromone nello stesso periodo segna inoltre il punto in cui la marina bizantina cominciò a distaccarsi dalle sue radici tardo-romane e a sviluppare una propria identità. Questo processo sarebbe stato accelerato nel VII secolo dalle conquiste islamiche. In seguito alla perdita del Levante e successivamente del Nordafrica, il Mar Mediterraneo da "lago romano" si trasformò in un campo di battaglia tra Bizantini e Arabi. In questa contesa, le flotte bizantine assunsero un'importanza fondamentale, non solo per la difesa dei territori dell'Impero sparsi nel bacino mediterraneo, ma anche nel respingere attacchi dal mare contro la stessa capitale Costantinopoli. Complice l'uso del "fuoco greco", l'arma segreta della marina bizantina più nota e maggiormente temuta, Costantinopoli riuscì a resistere a diversi assedi, e numerosi scontri navali furono vinti dai Bizantini.

Inizialmente, la difesa delle coste bizantine e della capitale era affidata alla flotta dei Karabisianoi. Essa fu tuttavia progressivamente suddivisa in diverse flotte tematiche regionali, mentre fu mantenuta a Costantinopoli una flotta imperiale centrale, che formava il nerbo delle spedizioni navali e aveva il compito di proteggere la città. Entro la fine dell'VIII secolo, la marina bizantina, una forza ben organizzata e mantenuta, era di nuovo la potenza marittima dominante nel Mediterraneo. L'antagonismo con le marine islamiche continuò con alterni successi, ma nel X secolo i Bizantini furono in grado di recuperare la propria supremazia nel Mediterraneo orientale.

Nel corso dell'XI secolo, la marina, come lo stesso impero, cominciò a declinare. Di fronte alle nuove minacce navali provenienti dall'Occidente, i Bizantini furono costretti a fare affidamento in misura sempre maggiore sulle marine delle repubbliche marinare italiane come Venezia e Genova, con effetti disastrosi sulla sovranità e sull'economia bizantina. A un periodo di rinascita sotto i Comneni seguì un nuovo periodo di declino, che culminò nella Quarta crociata del 1204 che sancì la temporanea dissoluzione dell'Impero. Dopo la restaurazione dell'Impero nel 1261, diversi imperatori della dinastia paleologa tentarono di rinforzare la marina, ma i loro sforzi risultarono vani a lungo termine. A partire dalla metà del XIV secolo, la flotta bizantina, che un tempo era costituita da centinaia di navi da guerra, era limitata a poche dozzine nella migliore delle ipotesi, e il controllo dell'Egeo passò definitivamente alle marine italiane e ottomane. La marina bizantina, tuttavia, continuò a operare fino alla caduta dell'Impero bizantino per mano degli Ottomani nel 1453.

  1. ^ Verpeaux, p. 167.
  2. ^ Other Byzantine flags shown in the "Book of All Kingdoms" (14th century), su flagspot.net, Flags of the World. URL consultato il 7 agosto 2010.
  3. ^ Treadgold 1998, p. 67.
  4. ^ Treadgold 1998, p. 85.
  5. ^ Lewis e Runyan, p. 20.
  6. ^ Scafuri, p. 1.

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